HunterXHunter Forum

Quest 096: Danza all'ombra dei morti.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/11/2013, 19:55
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Quest 096: Danza all'ombra dei morti.

Quest di Apprendimento

Disponibile per:

Kodama
Akira (insegnante)


Obbiettivo

Insegnare i più misteriosi segreti del Nen al giovane assassino (Sblocco al 60%)

Ricompense

5000 Jeny
80 Exp
+ Ingresso nella Famiglia Zaoldyeck per Kodama. (Opzionale)

-.-.-.-

Akira Zaoldyeck era appena rientrato da Neo Green Life con un dirigibile privato. La missione che doveva compiere era andata per il meglio, e il suo bersaglio era morto. Tuttavia l'assassino aveva ottenuto molto di più che un semplice guadagno in danaro e fama per l'omicidio appena svolto. Uno dei suoi allievi aveva trovato un giovane promettente, e l'aveva istruito parzialmente sul Nen. Come da ordini dello Zaoldyeck, l'aveva invitato a suo nome alla Residenza della Famiglia. Quando aveva salvato Zac era riuscito a dargli una fugace occhiata che l'aveva pienamente soddisfatto.

Ha tutto il talento che occorre per diventare un ottimo sicrio. Ha tutte le potenzialità e perfino la volontà. I suoi occhi non mentono...forse posso usarlo...

Lo Zaoldyeck si recò nel salone della magione principale, e si sedette sullo scranno di pietra, spegnendo ogni torcia per poter rimanere completamente al buio. Nell'oscurità più completa, i suoi occhi color del sangue brillavano di desiderio.

Prima però...dovrai affrontare lui. Se ti dimostrerai un migliore servitore della mia creatura potrai ottenere il potere...

Come primo post, descrivi il tuo arrivo nella Repubblica di Padokia e sul Monte Kukuruu. Al tuo arrivo, riesci a spalancare con il Nen la seconda porta. A tuo piacere eventuali dialoghi con i domestici e l'arrivo al Salone dove si trova Akira. Fermati con la descrizione del luogo e il primo incontro con il mio personaggio.






Edited by Oblivioner - 4/12/2013, 14:42
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 16/11/2013, 17:51




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


Il vento si faceva strada fra la vegetazione. Kodama in silenzio lo imitava. Erano passati solamente cinque giorni da quando il ragazzo aveva lasciato il rifugio di Zac. Fuori da NGL si era imbarcato all’alba verso il suo luogo d’origine: la Repubblica di Padokia. Ma quello non era un ritorno per due motivi, il primo perché non aveva nessuno ad attenderlo. In secondo luogo perché la destinazione era il torreggiante Monte Kukuruu, sulla cui cima aveva sede l'enorme Residenza degli Zaoldyeck. Possedevano il pieno controllo sul monte stesso e sull'intera distesa boscosa intorno. Il ragazzo fiancheggiava il sentiero principale che risaliva la montagna, muovendosi nella selva. Non era dell’umore di incontrare viaggiatori curiosi o ingenui sprovveduti, mentre il sole tramontava lentamente. Si mostravano nella sua mente i ricordi del recente incontro con lo Zaoldyeck. Turbato ed eccitato dal fatto che al mondo esistesse qualcuno di quel livello. Kodama doveva assolutamente migliorare.

Durante i primi quattro giorni si era impegnato duramente per allenarsi in solitudine nei pressi della valle del Monte Kukuruu. Sviluppò appieno il suo potere Nen e imparò a padroneggiare alcune tecniche di combattimento che lo coinvolgessero. In più perfezionò l’intuizione avuta a NGL, ovvero lo spostamento di aura negli occhi: una capacità fondamentale per rendersi conto di chi o cosa si ha davanti e valutare la situazione in un primo momento.
L’ultimo giorno lo dedicò al riposo e, al tramonto, si incamminò per riflettere lungo una strada tortuosa e solitaria.

Il pomeriggio seguente si incamminò per risalire il Monte Kukuruu, pronto per l’incontro con Akira. Per un attimo il sole si oscurò. Alzò la sguardo e vide un bianco dirigibile che si muoveva silenzioso in direzione della cima. Continuò per la sua strada con passo felpato.

Ora, era lì, a poca distanza dalle alte mura che circondavano la tenuta della celebre famiglia di assassini. Sbucò silenziosamente davanti a quello che sembrava essere il cancello principale. Vicino una gabbiola: il vetro lasciava intravedere un custode appisolato. Kodama fissò l’enorme portone: nessuna serratura, pietra possente e quella che sembrava essere una divisione in sette.

*Non serve l'utilizzo di una chiave…

Provò a tirare uno dei catenacci con nessun esito.

*Che il custode sappia come fare? Ma se non serve una chiave, la sua funzione qual è?

Notò a fianco una piccola porta di servizio. Poi tornò con lo sguardo verso l’altissimo portone.

*Che si debba entrare per l’accesso del personale? Ma non ha senso la presenza della porta principale con questa possibilità.

Si soffermò di nuovo a fissare le varie sezioni e in quel momento gli ritornò in mente Akira.

*E’ una prova di forza… quindi la porta si apre spingendo.

Non ci aveva ancora provato, scoraggiato dall’immensa mole della pietra.

*Se la mia intuizione è giusta non devo necessariamente aprire tutte le porte.

Poggiò entrambe le mani sulle lastre, attivò il Ren e spinse con l’aura che esplose intorno al suo corpo. Ben due ante per parte si aprirono. In un attimo si ritrovò dall’altra parte con il portone che si richiuse bruscamente alle sue spalle. Gli parve di sentire il custode sussultare.

*Impressionante… con il Ren sono riuscito ad aprire solo due sezioni… se l’ingresso è progettato con sette porte, vuol dire che ci sono membri della famiglia Zaoldyeck in grado di aprirle…

Non era per niente intimorito, il suo cammino stava per prendere un’altra decisiva svolta.

Camminò silenziosamente nella tenuta, risalendo verso la cima e seguendo il sentiero. La sera ormai scesa.
Dopo qualche minuto si trovò davanti sei persone. Vestite con abiti da domestici, stavano una di fianco all’altra con le braccia dietro la schiena. In silenzio lo fissavano. Kodama si fermò.

*Domestici. Non è gente comune. Il loro sguardo è deciso e fermo… ma non sono un mio problema. Io non sono un nemico. Da quello che vedo, credo siano combattenti e molto probabilmente hanno superato e superano l’ingresso principale. La loro corporatura è nascosta negli abiti, ma riesco a leggere una certa prestanza fisica. Se non mi hanno attaccato allora il mio presentimento è giusto: Akira mi sta aspettando.

Fin da NGL, il ragazzo aveva avuto la sensazione che lo Zaoldyeck lo avesse scrutato da lontano. Zac disse di aver visto in lui del potenziale, quindi era certo che ad un esperto come Akira bastasse ancora di meno per inquadrare una persona.

*Se Zac aveva il compito di indirizzare eventuali allievi durante il suo cammino, allora sono certo che Akira abbia letto implicitamente la scelta che Zac effettuò.

Con voce ferma anticipò qualsiasi mossa.

-Akira Zaoldyeck mi sta aspettando.

I domestici non cambiarono espressione ma si spostarono aprendosi come a lasciar libero il passo, in una direzione precisa. Kodama allora proseguì oltrepassandoli, calcando la direzione suggerita. Camminò per alcuni minuti, con lo sguardo dei domestici su di lui finché raggiunse quella che sembrava essere la magione principale.

Un sobrio e grande sfarzo ricopriva la residenza. Si avvicinò al portone e notò che ogni finestra di ogni piano non trasmetteva nessuna luce dell’interno. Nessun campanello. Avvicinò due dita e bussò leggermente. Tralasciò la scelta di attendere risposta visto che ormai aveva intuito che tutti conoscevano la sua attuale posizione. Girò la maniglia e aprì la porta, per poi richiuderla alle sue spalle. Entrò in un locale che presentava un’oscurità maggiore dell’esterno. Il buio più totale regnava in quello spazio. Kodama notò subito la presenza di qualcuno in profondità, fece due passi in avanti e si fermò. Quello che riusciva a scorgere era solo il barlume di due occhi color sangue. Se non fosse stato per la grande e opprimente presenza che esercitava il loro possessore, avrebbe creduto che vi fosse uno specchio. Riconobbe immediatamente quella presenza e quella sensazione.

Il ragazzo puntò il suo freddo sguardo verso Akira e, con voce sicura, parlò.

-Il mio nome è Kodama… e mi manda Zac.

Edited by [Nessuno] - 25/11/2013, 15:26
 
Top
view post Posted on 16/11/2013, 20:41
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Akira non dovette attendere a lungo. Dopo poco tempo avvertì una presenza fuori dalla magione principale, e seppe così che il suo ospite era arrivato. Kodama aprì senza esitazioni la porta e immediatamente la richiuse, dimostrando così di non temere l'oscurità. Nel buio, lo Zaoldyeck percepiva due occhi scarlatti come i suoi scrutarlo senza timore. Il ragazzo si presentò con il nome di Kodama. Come immaginato dallo Zaoldyeck, Zac lo aveva indirizzato a lui. Schioccando le dita, accese le torce per poter parlare più comodamente. Senza mai staccare gli occhi da Kodama, Akira si alzò dal suo scranno e, più veloce di qualsiasi umano, si portò senza nemmeno un fruscio alle spalle dell'altro ragazzo. Con voce calma e suadente disse:

Si, ti conosco. E tu conosci me, almeno di nome. Mi chiamo Akira Zaoldyeck e sono lieto che tu abbia accettato di incontrarmi. Sai, è la prima volta che ti posso osservare da vicino, ma ho già capito che noi due siamo molto simili. Le persone che sin da giovani sono state a contatto con la morte o hanno scelto volontariamente la via dell'omicidio hanno un odore particolare, un misto di sangue e putredine. Un odore penetrante che non li abbandona mai. Anche se le persone normali non lo possono percepire ci stanno lontani, perchè avvertono un terrore primordiale che li avverte...

Con passo felpato Akira si spostò per guardare Kodama negli occhi. Osservò a lungo i suoi occhi color del sangue.

E poi ci sono quegli occhi...splendidi. Gli occhi scarlatti sono da sempre oggetto di miti e leggende...in alcune culture si dice siano un simbolo di malvagità, un segno esteriore dell'animo corrotto di chi li possiede. Sei libero di crederci o meno, naturalmente. Io però non lo credo, altrimenti fra noi sicari sarebbe stato un tratto piuttosto comune.

Ritornato sul suo scranno, lo Zaoldyeck continuò a parlare.

E così ti manda Zac...una delle mie creature fallite, un aborto di infimo livello. Ho cercato di educarlo al meglio delle mie capacità, ma si è rivelato troppo debole e pieno di scrupoli. Ha preferito lavorare come cane dell'Associazione che servirmi come avrebbe dovuto. Per questo l'ho cacciato dalla famiglia. Avrei dovuto assassinarlo, ma sono felice di non averlo fatto. Anche nella sua inutilità si è rivelato un eccellente strumento. Spero tu possa servirmi meglio di lui, ma so che non mi deluderai. Non domanderò la tua storia, è irrilevante. Quello che mi interessa è vedere il tuo potenziale e le tue capacità attuali, nonché la tua forza di volontà. A questo proposito, ho in mente qualche divertimento...

Akira sorrise, pregustando lo scontro fra Kodama e la sua creatura migliore. Con un sorriso appena accennato disse:

Prima di accettarti come mio allievo permettimi di metterti alla prova. Forse Zac te ne ha parlato, ma il mio potere Nen è molto particolare. Posso creare una dimensione alternativa dove rinchiudo le anime delle persone che ammazzo, cosicché le schiavizzo in eterno. Le anime delle mie vittime sono concentrati di odio e di rancore, ma non possono disubbidirmi né attaccarmi. La prova è questa. Voglio che tu sopravviva al suo interno per cinque giorni e trovi l'unica persona ancora viva in quell'inferno. Se ce la farai, inizierai il tuo allenamento con me. Sappi però che nessuno è mai sopravvissuto lì senza di me. A te la scelta. Se rifiuti, potrai andartene e non ti sarà fatto alcun male.
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 17/11/2013, 21:28




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


Akira per tutta risposta schioccò le dita facendo accendere le torce che erano posizionate intorno. La stanza doveva essere il salone principale, lo Zaoldyeck sedeva su uno scranno di pietra: rimase sorpreso nel notare che fosse un ragazzo giovane, forse suo coetaneo. Leggermente più basso, con folti capelli biondo scuro. Un'aria sinistra. Continuando a fissare il suo interlocutore, si alzò per poi subito dopo scomparire. Kodama percepì istantaneamente la presenza alla sue spalle. Attraverso una velocità impercepibile, si era spostato fin dietro di lui.

*Non sono riuscito a seguire il suo movimento…

Non si voltò, rimanendo concentrato sulla situazione. Akira parlò con voce calma.

-Si, ti conosco. E tu conosci me, almeno di nome. Mi chiamo Akira Zaoldyeck e sono lieto che tu abbia accettato di incontrarmi. Sai, è la prima volta che ti posso osservare da vicino, ma ho già capito che noi due siamo molto simili. Le persone che sin da giovani sono state a contatto con la morte o hanno scelto volontariamente la via dell'omicidio hanno un odore particolare, un misto di sangue e putredine. Un odore penetrante che non li abbandona mai. Anche se le persone normali non lo possono percepire ci stanno lontani, perché avvertono un terrore primordiale che li avverte...

Kodama sapeva benissimo a cosa si riferisse. Fin dall’infanzia fu costretto ad imparare a riconoscere i colleghi di quel mestiere a cui era stato introdotto. Secondo la politica di suo padre, per quella che era una piccola agenzia familiare, era necessario sapere a chi non intralciare i piani e chi soggiogare. Gli eventi tuttavia non si curarono di questa prevenzione e il peggio successe.
Con il tempo si imparava a riconoscere, solo basandosi sull’istinto, un assassino. Con gli anni invece l’odore del sangue ti penetrava nella pelle. L’esperienza concedeva la sua percezione. Tenere alla larga le persone equivaleva a una buona fama.
Per Akira tutto questo era però superfluo, ogni minimo dato sensoriale nei suoi confronti filtrava morte.

Silenziosamente lo Zaoldyeck si spostò frontalmente a Kodama. Riprese ad osservare i suoi occhi.

-E poi ci sono quegli occhi...splendidi. Gli occhi scarlatti sono da sempre oggetto di miti e leggende...in alcune culture si dice siano un simbolo di malvagità, un segno esteriore dell'animo corrotto di chi li possiede. Sei libero di crederci o meno, naturalmente. Io però non lo credo, altrimenti fra noi sicari sarebbe stato un tratto piuttosto comune.

Effettivamente, entrambi possedevano quella peculiarità. Negli anni precedenti, i suoi occhi, gli avevano conferito una certa serietà e autorevolezza che spesso e volentieri portava ad un timore per coloro che si rapportavano a lui.
Akira ritornò al suo scranno e proseguì.

-E così ti manda Zac...una delle mie creature fallite, un aborto di infimo livello. Ho cercato di educarlo al meglio delle mie capacità, ma si è rivelato troppo debole e pieno di scrupoli. Ha preferito lavorare come cane dell'Associazione che servirmi come avrebbe dovuto. Per questo l'ho cacciato dalla famiglia. Avrei dovuto assassinarlo, ma sono felice di non averlo fatto. Anche nella sua inutilità si è rivelato un eccellente strumento. Spero tu possa servirmi meglio di lui, ma so che non mi deluderai. Non domanderò la tua storia, è irrilevante. Quello che mi interessa è vedere il tuo potenziale e le tue capacità attuali, nonché la tua forza di volontà. A questo proposito, ho in mente qualche divertimento...

Kodama non si aspettò quella politica nei confronti di Zac. Gli tornò in mente il cacciatore in fin di vita nella foresta.

*In effetti, non ho gli elementi per vedere nel suo intervento qualcosa di personale. A rigor di logica, molto probabilmente vi era un contratto dietro.

Le parole dello Zaoldyeck non potevano essere più chiare.

*Zac doveva essere uno strumento nella sue mani. Ha intrapreso un’altra strada ed è stato quindi cacciato. Vede in me la stessa possibilità. Sarei comunque curioso di capire quanto questo vincolo debba essere rilevante. Ora comunque è il mio turno… vuole testarmi.


-Prima di accettarti come mio allievo permettimi di metterti alla prova. Forse Zac te ne ha parlato, ma il mio potere Nen è molto particolare. Posso creare una dimensione alternativa dove rinchiudo le anime delle persone che ammazzo, cosicché le schiavizzo in eterno. Le anime delle mie vittime sono concentrati di odio e di rancore, ma non possono disubbidirmi né attaccarmi.

Durante l’apprendimento del Nen, Zac aveva accennato qualcosa riguardo il potere del suo maestro: la capacità di creare un intero mondo all'interno del suo stesso potere.

*Una dimensione alternativa… deve essere Concretizzazione. Quindi Akira non si ferma con l’eliminazione del suo bersaglio, ma ne intrappola l’anima attraverso il suo potere.

In tutto questo il ragazzo ci vide una punta di sadismo, che molto probabilmente nascondeva altro.

-La prova è questa. Voglio che tu sopravviva al suo interno per cinque giorni e trovi l'unica persona ancora viva in quell'inferno. Se ce la farai, inizierai il tuo allenamento con me. Sappi però che nessuno è mai sopravvissuto lì senza di me. A te la scelta. Se rifiuti, potrai andartene e non ti sarà fatto alcun male.

Il compito si presentò anomalo. Era di certo un metodo per verificare la sua forza di volontà e la sua motivazione, ma alcuni elementi gli sembravano essere poco chiari. Akira non aveva di certo esposto tutte le sue intenzioni.

*Nessuno è mai sopravvissuto in quella dimensione senza la presenza di Akira. Questo molto probabilmente vorrà dire che lui non verrà coinvolto. Tuttavia è presente all’interno una persona ancora in vita. Non un’anima, ma una persona. Se nessuno è mai sopravvissuto questo vuol dire che c’è un legame fra quest’ultima e Akira. E’ molto improbabile che sia un suo nemico, forse un altro allievo o forse un alleato a cui è stato concesso di entrare. Devo comunque trovarla. Tuttavia questo non è vincolante: devo sì rintracciarla ma come termine restano i cinque giorni. Per cui rimane una prova di resistenza. Allora perché trovare l’altra persona? Plausibile che il vero obbiettivo si nasconda dietro la sua presenza.

Il ragazzo fece una breve riflessione. Nell’ultimo periodo aveva compreso che per raggiungere il vero potere era necessario rischiare grosso. Anche la propria vita.

*Non sono arrivato fin qui per rinunciare ora. Io ho un patto da rispettare e devo toccare vette più alte nel mio allenamento. L’opportunità che ho davanti è troppo preziosa per essere sprecata.

Accennando un sarcastico sorriso si rivolse ad Akira.

-Bene…

Sapeva che non sarebbe stata una passeggiata e che le percentuali di riuscita erano basse, ma ormai aveva preso la sua decisione.

-Ci vediamo fra cinque giorni.
 
Top
view post Posted on 17/11/2013, 23:12
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Akira attese con pazienza la risposta del suo interlocutore. Questi sembrava riflettere e fare in tutta calma le proprie considerazioni. Lo Zaoldyeck intravide una strana luce nei suoi occhi. Vi poteva leggere una certa sicurezza, e la pragmatica consapevolezza di essere prossimo ad un bivio. Eppure non vi era traccia di paura. Solo una gelida calma. Questo piacque ad Akira, e apprezzò ancora di più il sorriso sarcastico che il suo giovane allievo gli rivolse, non senza una certa sfacciataggine. Poi la conferma espressa ad alta voce, e una sfida: Kodama era sicuro di sopravvivere alla prova. Lo Zaoldyeck sorrise di rimando.

Sono felice che tu abbia accettato. Come premio per la tua sicurezza ti rivelerò alcune cose. Approderai in un arcipelago maledetto dal mio Nen, precisamente nel mio castello, "Il Santuario del Declino". Capirai ben presto quanto il nome sia azzeccato. Sentiti libero di esplorare il luogo, ma non troverai nulla. Solo, non andare nei sotterranei, potrebbe essere pericoloso, e comunque non è lì che troverai chi ti può aiutare. Dovrai lasciare l'isola del Santuario, che si trova all'estremità nord dell'arcipelago. Divertiti. Ah giusto. Stai molto attento, soprattutto di notte. E attento al Guardiano, potrebbe non gradire la tua presenza...

Lo Zaoldyeck sorrise più marcatamente, pregustando l'incontro fra Kodama e il drago rosso bifronte che dimorava nelle Isole dell'Ombra. E sarebbe stato ancora più divertente se Kodama avesse deliberatamente ignorato i suoi ordini per esplorare i sotterranei del Santuario...se l'avesse fatto...Akira schioccò le dita, come se si fosse improvvisamente ricordato qualcosa di particolarmente importante.

Giusto...non ti ho spiegato come si arriva alle Isole dell'Ombra...potrei farti entrare liberamente, ma non sarebbe divertente, perchè così facendo la mia influenza e il Guardiano ti proteggerebbero...oppure posso ucciderti, schiavizzare la tua anima e farti patire i tormenti dei dannati per poi eventualmente farti resuscitare...si, credo che sceglierò la seconda opzione.

Akira si girò di scatto e con un movimento felino trapassò Kodama da parte a parte, perforandogli il polmone destro e spezzandogli la spina dorsale. Kodama si afflosciò su di lui, ma la sua grande forza di volontà gli consentì di non morire sul colpo.

Sai perchè ho scelto cinque giorni, come limite? Perchè i miei poteri non mi consentono di salvarti dalla dannazione eterna oltre questo tempo. Non temere, se troverai lui ti spiegherà come uscire vivo da lì...addio.

Kodama lo guardò ancora per un momento con i suoi occhi scarlatti già velati dalla morte per poi svenire. Ancora pochi minuti e sarebbe morto. Akira estrasse la sua anima e la imprigionò nella Lanterna con le altre. Poi chiamò i medici che erano diligentemente in attesa fuori dalla Sala. Avrebbero mantenuto in vita Kodama finché non avesse completato la sua missione. In realtà, un corpo privo di anima non sopravvive che cinque giorni privo del soffio vitale, quindi se Kodama non ce l'avesse fatta...Akira scrollò le spalle con noncuranza. Era sicuro che non ci sarebbero stati intoppi. Fra la vita e la morte, Kodama venne portato via. Akira si pulì il braccio insanguinato.

Ci rivedremo fra cinque giorni...in confronto a lui, io sono un agnellino. Sopravvivi, e ti renderò il più forte al mondo...dopo di me beninteso.

La descrizione delle Shadow Isles la puoi evincere da quest'immagine che descrive il paesaggio medio:

Shadow_Isles2

Come primo post, ti risvegli nel Salone del Santuario del Declino, una stanza identica a quella che hai appena lasciato. Tuttavia, al posto dello scranno, c'è uno specchio enorme, dalla cornice di ossidiana. Tuttavia la tua immagine non si riflette. Mentre contempli lo strano fenomeno, noti attraverso lo specchio una figura misteriosa, interamente coperta da un mantello nero che si dirige nei sotterranei...a te la scelta se seguirla o meno...

Se la segui otterrai delle informazioni aggiuntive sul luogo in cui ti trovi, l'identità della persona che devi trovare nonché la sua esatta posizione, ma potresti dover lottare contro qualcuno...In questo caso, fermati nella ruolata all'ingresso dei Sotterranei, perchè la porta in pietra che delimita l'accesso si chiude dietro di te.

Se invece rifiuti di seguirla, seguendo in tal modo l'ordine di Akira, esci fuori dal Santuario, che si trova in cima alla montagna più alta delle Isole. E' notte, ma la tenue luce dei fuochi fatua ti permette di scorgere vagamente la geografia della zona, e noti che in un isola poco distante sembra esserci una luce più calda...

Nel cielo, senti un ruggito terrificante e un ombra muoversi...segui il consiglio di Akira e attendi il giorno all'interno del Santuario oppure prosegui verso l'isola successiva, sfidando i pericoli delle Isole dell'Ombra? A te la scelta.
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 18/11/2013, 13:45




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


Alla conferma di Kodama, lo Zaoldyeck sorrise soddisfatto.

-Sono felice che tu abbia accettato. Come premio per la tua sicurezza ti rivelerò alcune cose. Approderai in un arcipelago maledetto dal mio Nen, precisamente nel mio castello, "Il Santuario del Declino". Capirai ben presto quanto il nome sia azzeccato. Sentiti libero di esplorare il luogo, ma non troverai nulla. Solo, non andare nei sotterranei, potrebbe essere pericoloso, e comunque non è lì che troverai chi ti può aiutare. Dovrai lasciare l'isola del Santuario, che si trova all'estremità nord dell'arcipelago. Divertiti. Ah giusto. Stai molto attento, soprattutto di notte. E attento al Guardiano, potrebbe non gradire la tua presenza...

Il sorriso di Akira ora non era solo accennato.

*Una limitazione consigliata nelle consegne dell’incarico… mi ha concesso piena libertà di movimento ma ha definito pericoloso i sotterranei. Allo stesso tempo ha enfatizzato il suggerimento dicendomi che la persona che devo trovare non ci sarà. Allora perché citarli? Che vi abbia sede un pericolo maggiore rispetto a tutto l’arcipelago? Non rispecchierebbe le modalità e quello stile di cui si sta investendo Akira… stare molto attenti di notte… fare attenzione al Guardiano… quindi ci sono poche probabilità che la persona in vita sia il Guardiano…

L’assassino schioccò le dita, colto da una precisazione da fare.

-Giusto...non ti ho spiegato come si arriva alle Isole dell'Ombra...potrei farti entrare liberamente, ma non sarebbe divertente, perché così facendo la mia influenza e il Guardiano ti proteggerebbero...

*Non entrerò quindi come un alleato… è chiaro come tutto si stia definendo come un test…

-…oppure posso ucciderti, schiavizzare la tua anima e farti patire i tormenti dei dannati per poi eventualmente farti resuscitare...si, credo che sceglierò la seconda opzione.

*Cos…

Nemmeno un attimo per riflettere sulle ultime parole dello Zaoldyeck, che questo si girò di scatto e trapassò Kodama da parte a parte. Non si accorse del movimento se non quando terminò. Non gli parve nemmeno di provare dolore…

*E’ finita?

E poi arrivò. Lancinante e straziante. Un dolore esteso, partito dalla cassa toracica e dalla schiena. Kodama si accasciò su Akira ancora cosciente, perdendo ogni controllo su di sé. Non era ancora morto.

-Sai perché ho scelto cinque giorni, come limite? Perché i miei poteri non mi consentono di salvarti dalla dannazione eterna oltre questo tempo. Non temere, se troverai lui ti spiegherà come uscire vivo da lì...addio.

L’Asakura lo guardò ancora per un momento in viso con gli occhi sempre più socchiusi senza alcun pensiero che gli transitasse nella mente. Gli parve solo di intravedere con la coda dell’occhio dei lunghi capelli blu. Tutto si era fermato e, ad un tratto, tutto divenne nero…

Pochi istanti dopo ritornò cosciente della situazione. Sentì di aver riacquistato il controllo sul proprio corpo e quindi aprì gli occhi. Non era cambiato niente.

*Ma… Akira…

Comprese: l’atmosfera era diversa. Un tetro grigio aleggiava nell’aria e ogni cosa sembrava essersi spenta. Lo Zaoldyeck non c’era e in fondo al salone lo scranno era stato sostituito da un enorme specchio. Kodama strinse forte i pugni investito da una cieca rabbia.

*Mi ha ucciso per portarmi in questo dannatissimo posto?!

Si tastò energicamente il petto alla ricerca di una ferita, ma niente.

*E’ finita così?

L’afflizione irrompeva.

*No… io devo ancora onorare il mio patto… io devo migliorarmi… è questo l’allenamento che ho deciso di seguire… sì.

Un breve respiro e riprese in mano il controllo allontanando la rabbia. Ricordò allora le ultime parole di Akira.

*Si è preso la mia anima… ma ha la possibilità di riportarla indietro entro cinque giorni. Per cui dipende da me.

Si guardò intorno di nuovo.

*Se è in grado di ricollocare l’anima nel mio corpo allora vuol dire che molto probabilmente esso è sopravvissuto. O semplicemente è sufficiente che l’anima torni al suo posto.

Tralasciando l’atmosfera e lo specchio, il salone sembrava essere lo stesso. Il portone da cui era entrato anche. Solo le finestre erano serrate. A quel punto provò le funzionalità del suo corpo: non era cambiato niente e poteva utilizzare benissimo il Nen. Togliendosi un guanto, si morse un dito e provò dolore e vide il sangue fuoriuscire.

*Bene.

Si incamminò verso lo specchio: alto si stagliava sulla parte finale della sala e presentava una ricamata cornice di ossidiana che lo rendeva alquanto sinistro. Era uno specchio sì, ma non stava riflettendo il ragazzo che gli era davanti. Tutto il salone veniva riflesso tranne Kodama.

*Probabile che sia dovuto alla mia condizione…

Ad un tratto l’immagine della sala venne sostituita da una strana sequenza in movimento: una figura nascosta in un nero mantello si dirigeva velocemente verso una porta in pietra collocata in una stanza poco illuminata. Durò pochissimo e in seguito lo specchio ripropose di nuovo l’immagine del salone principale.

*Iniziamo con i tranelli… sicuramente quello è l’accesso per i sotterranei… dove mi è stato consigliato di non andare…

Attese circa due minuti per scorgere altre immagini nello specchio ma invano.

*Akira ha sottolineato che non vi troverò la persona che devo cercare. La stessa persona che può aiutarmi ad uscire da qui. Questo vuol dire due cose: primo, anche se trascorreranno i cinque giorni non sarò in grado da solo di uscire. Per cui la persona ancora in vita diviene fondamentale. Secondo, chi è la persona nello specchio? Suppongo che l’immagine proposta sia in tempo reale, quindi se mi dirigerò nei sotterranei avrò buone probabilità di incontrarla. Ogni cosa, dalle parole di Akira allo specchio, potrebbe essere una trappola.

Fissò di nuovo l’oggetto che aveva davanti.

*Citare i sotterranei e dirmi di non andare per poi mostrarmi una figura che vi entra. Allo stesso tempo consigliarmi di abbandonare quel luogo per dirigermi altrove. Non ho scelta, non posso prevedere tutte le mosse di Akira, per cui mi baserò sui fatti… per prima cosa devo capire se sono solo qui dentro.

Lo Zaoldyeck, tralasciando i sotterranei, gli aveva riferito che non c’era nessuno e alcuna cosa utile per quella prova.

*Non posso fidarmi ciecamente… dopotutto si è dimenticato di accennare il passaggio in cui io sarei dovuto morire…

Si portò dietro lo specchio.

*Conosco questo spazio, ed è abbastanza grande per combattere eventualmente. Se c’è qualcuno devo provare ad attirarlo a me… ma mi scoccia urlare…

Un sorrisetto comparve sulla sua espressione calma.

*Spero non si arrabbierà per il passaggio in cui io distruggo il suo specchio nel suo castello...

Spinse con forza utilizzando una mano. Esso non tardò a vacillare per poi cadere in avanti. Un grande frastuono dovuto alla mole della cornice e agli innumerevoli vetri che si formarono a terra spargendosi. In frantumi. Kodama si posizionò velocemente voltandosi e arretrando. Le uniche altre porte erano ai fianchi del luogo dove era collocato inizialmente l’alto specchio, una per lato. Non arrivò nessuno e non ci furono altri rumori. Passarono circa cinque minuti e il ragazzo decise di aprire la porta a destra: un lungo corridoio con una sola torcia e in fondo un’interminabile scala a chiocciola che scendeva verso il basso, nel buio. Inquadrandola come la direzione per i sotterranei, la tralasciò e si diresse verso l’altra porta. Un altro corridoio che saliva verso il piano superiore. Passò cautamente alla perlustrazione di ogni stanza: tre camere da letto, una biblioteca, due bagni e un piccolo salotto. Nessuna cosa rilevante e nessun anima viva. Quando parlare di anime in quel luogo era paradossale. Nemmeno uno spiffero d’aria, ogni cosa priva della propria vivacità ed un profondo e brutale silenzio. Il Santuario del Declino era veramente deserto. Ritornò al salone principale.

*Mi è stato detto di allontanarmi da quest’isola. Ma non posso ignorare la presenza di quella figura nascosta. Il fatto che risieda nel castello di Akira è già un indizio. Che sia un nemico o no, ci sono buone probabilità che possa fornirmi elementi utili per il mio compito. Sia spontaneamente che non…

Attraversò il corridoio e iniziò a scendere per le scale. Sembravano interminabili.

*Dietro alle parole di Akira si nasconde di certo una dura sfida… ho accettato questa prova, quindi tanto vale rischiare. Non mi tirerò indietro così facilmente. Ha detto di divertirsi… in questo inferno...

La sua espressione divenne ancora più seria e dura. Terminate le scale, sia aprì un altro lungo corridoio che discendeva. Raggiunse infine la stanza che aveva intravisto nello specchio con l’immancabile porta in pietra. Presentava un grande anello; lo tirò e si aprì. Così oltrepassò la soglia per poi accorgersi immediatamente che la porta si chiuse da sola alle sue spalle senza che lui potesse fare niente.

 
Top
view post Posted on 18/11/2013, 15:15
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Kodama non si era affatto perso d'animo. Dopo un ovvio momento di sconforto, il ragazzo era riuscito a non precipitare nella disperazione. L'immagine nello specchio l'aveva certo inquietato, ma non domato nè terrorizzato come invece Akira aveva pensato. Come segno di ribellione ad un destino che pareva già scritto, Kodama pensò bene di rompere lo specchio, che si spezzò in decine e decine di minuscoli frammenti. La cornice di ossidiana, invece, era intatta. Kodama attese qualche minuto per verificare non vi fosse nessuno nei paraggi. Uscì in fretta dal salone per dirigersi verso i sotterranei, infrangendo il primo divieto di Akira. Chiudendo la porta, tuttavia, non potè accorgersi che lo specchio, come animato di volontà propria, tornava lentamente apposto, riavvolgendo all'indietro l'azione di Kodama. Quando infine lo specchio fu di nuovo integro, l'immagine smise di riflettere il salone. Pian piano, dallo specchio oscurato prese ad uscire un orribile figura, un essere mostruoso che non aveva nulla di umano. Le membra si contorcevano come serpenti e il volto era una maschera di odio e sofferenza. Un essere al di là di ogni comprensione. Un'esistenza traviata, uno scherzo malvagio. La prima trappola di Akira era scattata.

La scelta è stata fatta. Dovrai affrontare questo formidabile nemico fra qualche post, intanto, tuttavia, hai campo libero nei sotterranei.


Nel frattempo, Kodama riuscì ad entrare nei sotterranei, ma la porta si chiuse dietro di lui. Il buio più completo non durò che pochi secondi. Le torce ai lati della stanza si accessero immediatamente, illuminando la sala. Sembrava di trovarsi in una sala delle torture, ma non vi era nessuno...o quasi. Al centro dell'ampia stanza, incatenato con delle robuste catene che gli legavano le braccia, stava un ragazzino di circa dodici anni, vestito di stracci. Era un bel ragazzo biondo, dalla carnagione pallida a causa della lunga prigionia e somigliava terribilmente ad Akira. L'unica cosa che li differenziava erano gli occhi, non gelidi e scarlatti ma castani e caldi. Il suo corpo era ricoperto di ferite, ma non sembrava ferito a morte. Quando le luci si accesero illuminando Kodama, il ragazzo rinvenne. Guardava Kodama come se vedesse un demone. Lo guardò interrogativo finché non notò i suoi occhi scarlatti. Un dolore sordo parve impossessarsi di lui e il ragazzo si ritrovò a scuotere le catene, come se la sola presenza di Kodama fosse già un dolore insostenibile. Con voce mortalmente stanca, disse:

Era...da molto che non venivi a torturarmi...ne hai preso un altro, vero? Puoi aver cambiato aspetto ma i tuoi occhi non cambiano mai, demone. Non ti è bastato rubarmi il corpo e il futuro, usarmi finché il mio stesso corpo non è andato in pezzi per poi rinchiudermi qui...ora farai lo stesso con lui, Kokuryu? Akira è tornato in vita, no? Perchè continui a tenermi qui...? Ho fatto quello che mi hai chiesto, eppure...

Il ragazzo continuò a piangere in silenzio. Improvvisamente, da qualche parte sopra i sotterranei risuonò un grido, un ruggito lamentoso e vacuo. L'orrore che si era svegliato nel salone principale ora si era messo in movimento, cercando Kodama per tutto il Santuario del Declino. Il ragazzo si riscosse.

Cosa? La Bestia si è svegliata?! Un momento...tu non sei quel bastardo. Chi diamine sei per aver costretto lui a sguinzagliare uno dei suoi servitori più orribili?

Benvenuto nei Sotterranei. Come premio per aver scelto la strada più difficile puoi dialogare liberamente con il ragazzo. Puoi domandare ciò che desideri e ricevere risposte sincere. Se ti giocherai bene le tue carte, potresti ottenere in un sol colpo tutte le informazioni di cui hai bisogno. Tuttavia, come avrai sicuramente intuito, sei anche in serio pericolo.
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 18/11/2013, 18:33




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


Inizialmente si ritrovò nel buio più totale. Ad un tratto però le torce ai lati della stanza si accesero. Quella che si presentava sembrava essere una sala delle torture. Al centro della stanza vi era un ragazzino di giovane età con addosso solo stracci. Grandi catene gli legavano le braccia immobilizzandolo. Qualcosa nel suo aspetto turbava Kodama: biondo, carnagione pallida e occhi di un castano pulito. Poi ci arrivò: somigliava fortemente allo Zaoldyeck. Solo i suoi occhi erano diversi. Sul corpo presentava molte ferite non gravi ma in numero abbastanza elevato. Quando il ragazzo rinvenne, visto lo Zetsu di Kodama, si accorse di lui solo grazie all’illuminazione. La reazione fu dapprima perplessa, poi dura. Qualcosa nella sua persona lo aveva fatto destare. Si dimenò scuotendo le catene, una profonda paura radicata nell’odio. Alla fine parlò quasi rassegnato.


-Era...da molto che non venivi a torturarmi...ne hai preso un altro, vero? Puoi aver cambiato aspetto ma i tuoi occhi non cambiano mai, demone. Non ti è bastato rubarmi il corpo e il futuro, usarmi finché il mio stesso corpo non è andato in pezzi per poi rinchiudermi qui...ora farai lo stesso con lui, Kokuryu? Akira è tornato in vita, no? Perché continui a tenermi qui...? Ho fatto quello che mi hai chiesto, eppure...


Il ragazzo proseguì con un silenzioso pianto mentre Kodama cercava di comprendere la situazione.

*Chi è costui? E soprattutto perché è qui? A giudicare dalle catene non è la persona che ho visto nello specchio, a meno che non stia fingendo… in effetti questa sua somiglianza con Akira è disarmante… come si aspetta che reagirò? Non ha i suoi occhi ma ha riconosciuto i miei: e in questo momento conosco solo un’altra persona che li possiede simili. Ma perché Akira dovrebbe torturarlo?

Guardò meglio le sue ferite.

*Se è vero che ha perso il suo corpo questo vuol dire che è solo un’anima? Kokuryu… non mi dice niente. Per chi mi ha scambiato quindi?

Guardava fisso il ragazzino mentre rifletteva sulle sue ultime parole.

*Akira è tornato in vita…

Improvvisamente, echeggiò un grido tinto di lamenti inumani. Proveniva dai piani superiori. Il ragazzo si agitò di nuovo al suono del ruggito.

-Cosa? La Bestia si è svegliata?! Un momento...tu non sei quel bastardo. Chi diamine sei per aver costretto lui a sguinzagliare uno dei suoi servitori più orribili?

Kodama guardò in alto come se potesse vedere attraverso le pareti. In base alla sua posizione era certo che provenisse dal salone principale del castello.

*Ho controllato che non vi fosse nessuno… quindi o qualcosa era nascosto o è appena entrato… uno dei suoi servitori più orribili… che sia il Custode? L’unica cosa certa è che si sta muovendo.

Deciso, Kodama riportò lo sguardo al ragazzo.

*Questo vuol dire che il pericolo non era nei sotterranei… ma non posso esserne certo…

L’aspetto del ragazzo non gli permetteva di fidarsi pienamente. Però doveva agire. Con voce fredda gli parlò.

-Ho bisogno di sapere chi sei. In questo momento avrai tante domande ma non mi interessa, le mie hanno la priorità. Perché a giudicare da quel grido, non sono io il tuo problema.

Accennò con il capo alle catene.

-Quindi, potrei prendere anche in considerazione l’eventualità di liberarti. Bene... punto primo, qual è il ruolo di Akira in tutto questo? E perché ti hanno incatenato? Non vorrei ritrovarmi con due problemi invece che uno…

Mentre parlava si sforzava di tener sotto controllo l’intensità dei rumori provenienti dai piani superiori.

-Il secondo punto riguarda l’unica persona che è in vita su questo arcipelago. Se non sei tu, ho bisogno di sapere come posso trovarla. Anche la minima informazione potrebbe tornare utile, quindi rifletti bene.

Non potendo sapere se Akira gli aveva teso un’altra trappola, continuò.

-Sei a conoscenza di un modo per uscire da questa dimensione? Anche una via per uscire dal castello non usando la porta principale non sarebbe da scartare…

Kodama sapeva che così facendo avrebbe solo tardato lo scontro, ma non fidandosi completamente della presenza del ragazzo avrebbe preferito uno scontro uno contro uno.

-Visto che conosci l’essere che si sta agitando di sopra, hai qualche informazione utile per alleggerire le percentuali che vedono queste, come le mie ultime parole?

Kodama enfatizzò il pericolo attraverso le sue parole per tentare di avere un responso idoneo alla situazione, sempre che quel ragazzino non stesse recitando un copione.

 
Top
view post Posted on 18/11/2013, 19:17
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Il ragazzino squadrava fisso Kodama da capo a piedi, mentre quello gli faceva alcune domande. L'assassino cercò di non lasciar trapelare troppo su di sé e sui motivi che lo avevano portato a quella situazione complicata, e tuttavia il ragazzo capì molto, più di quello che Kodama stesso credeva di aver rivelato. Per questo motivo, il ragazzino era allarmato dalla piega che avevano preso gli eventi e non tardò a concedere all'altro le informazioni che desiderava.

Ho capito. Io mi chiamo Hotaru. Non è necessario che tu mi creda o che faccia come dico, ma sappi che sei in serio pericolo. E non intendo solo il soggiorno obbligato che ti è stato riservato in questo posto. Partiamo dall'ultima domanda. Non c'è assolutamente modo di uscire da soli da qui, per due ragioni.

Le grida e i ruggiti si intensificarono sempre più. L'Orrore era vicino, molto vicino, ma non era ancora riuscito a rintracciarli. Per fortuna. Hotaru rabbrividì.

In primo luogo qui è pieno di orrori e altre creature. Sono innocue per i mortali, ma per noi defunti o prossimi alla morte sono letali. Sfuggire da qui è impossibile, se anche riuscissi a sopravvivere agli orrori il Guardiano ti fermerebbe. Lui vede tutto, ed è pronto a divorare chiunque si opponga ad Akira. E poi, nessuno sa cosa ci sia al di fuori di queste isole. Il nulla, probabilmente. In fin dei conti, per quanto Akira tragga potere e aura dai morti che infestano l'arcipelago, il suo Nen ha comunque un limite. Ciononostante, c'è sempre Kokuryu. Lui è la persona che cerchi, l'unica persona viva qui dentro. Ha gli stessi poteri di Akira, se non maggiori, e può governare le Isole dell'Ombra, far uscire i mortali e liberare le anime dei defunti. Ma dubito che lo farebbe per te, almeno non spontaneamente.

Hotaru sospirò di frustrazione.

Ti darò tutte le informazioni in mio possesso, partendo dall'inizio. Ti rivelerò il più grande segreto di Akira...forse tu potrai sconfiggerlo o sfruttarlo a tuo favore. In origine, Akira era solo un normale sicario come tanti. E' diventato Cacciatore prestissimo, ed ha iniziato ad apprendere il Nen. Ed ora arriviamo al suo segreto. Credi che la sua forza stia solo nell'aver creato questo mondo? Tutt'altro. Quella è la punta dell'iceberg. Era un cacciatore normale, ma non un genio. I suoi poteri erano nella media. Per superare i suoi limiti creò un potere terrificante. Squartò in due pezzi la sua anima, e sacrificò la sua mente e il suo corpo per dare una coscienza al suo potere. Kokuryu è nato in quel momento. Un essere crudele e malvagio, molto più forte di Akira ma almeno inizialmente subordinato al suo artefice. Il potere di Akira continuva a crescere. Ma accadde qualcosa di imprevisto, che nessuno avrebbe potuto calcolare. In una delle sue prime missioni da Hunter, Akira morì. Sarebbe potuto finire tutto allora, ma la volontà di Kokuryu era potente, e molto. Si liberò dalle catene della carne e prese possesso del primo corpo che trovò sulla sua strada per supplire la mancanza del suo creatore. Avrai già capito...mi ha catturato, depredandomi del mio corpo e sono stato costretto a servirlo...solo successivamente elaborò questo mondo e iniziò a catturare anime per accumulare sempre più potere. Ogni anima catturata fornisce inoltre a Kokuryu ed Akira i propri ricordi e conoscenze, e in una di queste, la più forte e antica, Kokuryu ha trovato il metodo che consente di resuscitare i morti. Con tali conoscenze e sacrifcando la mia vita come catalizzatore, è riuscito a riportare Akira fra i viventi. Ma la situazione è cambiata. Kokuryu non è più subordinato ad Akira, ma è un costante scontro di volontà. E Kokuryu sta vincendo. Ne è prova il fatto che ora anche Akira ha gli occhi scarlatti...e si comporta sempre più come la sua creatura. Temo Akira voglia utilizzarti come nuovo corpo nel caso il suo andasse distrutto in una delle missioni. Capisci? Devi trovare Kokuryu e costringerlo a farti uscire di qui, con la forza se necessario. Poi dovrai uccidere Akira, o non sarai mai libero.

Edited by Oblivioner - 18/11/2013, 21:47
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 19/11/2013, 14:37




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


Il ragazzino ascoltò attentamente Kodama.

-Ho capito. Io mi chiamo Hotaru. Non è necessario che tu mi creda o che faccia come dico, ma sappi che sei in serio pericolo. E non intendo solo il soggiorno obbligato che ti è stato riservato in questo posto. Partiamo dall'ultima domanda. Non c'è assolutamente modo di uscire da soli da qui, per due ragioni.

I ruggiti si fecero più intensi ed entrambi se ne accorsero.

-In primo luogo qui è pieno di orrori e altre creature. Sono innocue per i mortali, ma per noi defunti o prossimi alla morte sono letali. Sfuggire da qui è impossibile, se anche riuscissi a sopravvivere agli orrori il Guardiano ti fermerebbe. Lui vede tutto, ed è pronto a divorare chiunque si opponga ad Akira.

*Quindi è come pensavo, il mio corpo potrebbe essere ancora in vita… ma poco importa ora. Il Guardiano… che sia lui il vero problema?

-E poi, nessuno sa cosa ci sia al di fuori di queste isole. Il nulla, probabilmente. In fin dei conti, per quanto Akira tragga potere e aura dai morti che infestano l'arcipelago, il suo Nen ha comunque un limite. Ciononostante, c'è sempre Kokuryu. Lui è la persona che cerchi, l'unica persona viva qui dentro. Ha gli stessi poteri di Akira, se non maggiori, e può governare le Isole dell'Ombra, far uscire i mortali e liberare le anime dei defunti. Ma dubito che lo farebbe per te, almeno non spontaneamente.

*Kokuryu…

Hotaru sospirò e poi riprese.

-Ti darò tutte le informazioni in mio possesso, partendo dall'inizio. Ti rivelerò il più grande segreto di Akira...forse tu potrai sconfiggerlo o sfruttarlo a tuo favore. In origine, Akira era solo un normale sicario come tanti. E' diventato Cacciatore prestissimo, ed ha iniziato ad apprendere il Nen. Ed ora arriviamo al suo segreto. Credi che la sua forza stia solo nell'aver creato questo mondo? Tutt'altro. Quella è la punta dell'iceberg. Era un cacciatore normale, ma non un genio. I suoi poteri erano nella media. Per superare i suoi limiti creò un potere terrificante. Squartò in due pezzi la sua anima, e sacrificò la sua mente e il suo corpo per dare una coscienza al suo potere. Kokuryu è nato in quel momento. Un essere crudele e malvagio, molto più forte di Akira ma almeno inizialmente subordinato al suo artefice. Il potere di Akira continuava a crescere. Ma accadde qualcosa di imprevisto, che nessuno avrebbe potuto calcolare. In una delle sue prime missioni da Hunter, Akira morì. Sarebbe potuto finire tutto allora, ma la volontà di Kokuryu era potente, e molto. Si liberò dalle catene della carne e prese possesso del primo corpo che trovò sulla sua strada per supplire la mancanza del suo creatore. Avrai già capito...mi ha catturato, depredandomi del mio corpo e sono stato costretto a servirlo...solo successivamente elaborò questo mondo e iniziò a catturare anime per accumulare sempre più potere. Ogni anima catturata fornisce inoltre a Kokuryu ed Akira i propri ricordi e conoscenze, e in una di queste, la più forte e antica, Kokuryu ha trovato il metodo che consente di resuscitare i morti. Con tali conoscenze e sacrificando la mia vita come catalizzatore, è riuscito a riportare Akira fra i viventi. Ma la situazione è cambiata. Kokuryu non è più subordinato ad Akira, ma è un costante scontro di volontà. E Kokuryu sta vincendo. Ne è prova il fatto che ora anche Akira ha gli occhi scarlatti...e si comporta sempre più come la sua creatura. Temo Akira voglia utilizzarti come nuovo corpo nel caso il suo andasse distrutto in una delle missioni. Capisci? Devi trovare Kokuryu e costringerlo a farti uscire di qui, con la forza se necessario. Poi dovrai uccidere Akira, o non sarai mai libero.

Kodama era incredulo. Aveva concesso al ragazzo di esporre le sue informazioni senza interromperlo e alla fine di ogni sua frase sempre più dubbi lo affliggevano. Se il ragazzo non mentiva, quella era già la seconda volta che veniva immischiato in qualcosa di più grande di lui. Rimase alcuni interminabili istanti in silenzio riflettendo sui nuovi sviluppi.

*Che questa storia sia vera? A giudicare da quanto ho visto fino ad ora potrebbe essere plausibile come potrebbe essere tutto una recita inscenata da Akira stesso. Eppure… questo ragazzo… è praticamente identico. Dovrei trovare comunque questo Kokuryu per avere delle conferme. Se è veramente lui l’unica persona in vita, non ho altra scelta… più potente di Akira stesso.

Kodama fissò con uno sguardo ammonitore Hotaru, alla ricerca di un qualsiasi indizio che potesse svelare un suo eventuale doppiogioco.

*Perché il ragazzo è ancora qui? Se ha subito rivelato segreti così scomodi per Akira dovrebbe essere solo un peso tenerlo qui per l’eternità… che vi sia altro? In più è davvero possibile che io stesso stia entrando a far parte di questo consumistico passaggio di corpi? Akira è resuscitato e ora vorrebbe tenermi come riserva…

Riflettendo, l’Asakura riconobbe alcune similitudini in quelle modalità già sentite rispetto a quel poco che aveva ascoltato dalla bocca dell’assassino stesso. Per lui tutte quella faccenda era un gioco per testare Kodama.

*Non è un’eventualità da scartare che Akira voglia usarmi… e comunque, nella situazione attuale potrei farci ben poco… solo gli eventi chiariranno questa situazione e solo sul momento potrò decidere cosa fare.

Per non rimanere a zero, decise di prendere per buone, con il beneficio del dubbio, le parole di Hotaru. Quel ragazzino, così simile esteticamente al nemico che tanto temeva, lesse nella situazione di Kodama molto di più di quanto egli aveva esposto.

-Diciamo che io ti creda. Hai altri geniali suggerimenti a parte consigliarmi di uccidere uno degli assassini più forti sul pianeta? Se devo trovare Kokuryu ho bisogno di sapere dove cercare. Avrei pensato anche di attirarlo a me, ma vista la presenza di questo Guardiano, la scelta non potrebbe rivelarsi producente.

Rumori, grida, ruggiti.

-Per ora, ha la precedenza l’eliminazione dell’Orrore.

Con la coda dell’occhio teneva sotto controllo la porta dei sotterranei, lo scontro sarebbe stato imminente e doveva decidere in fretta su come agire riguardo Hotaru e l’Orrore. Solo dopo, avrebbe potuto concentrarsi sul compito di trovare Kokuryu.
 
Top
view post Posted on 19/11/2013, 16:10
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Hotaru era stato chiarissimo su cosa Kodama avrebbe dovuto fare. Il problema, semmai, stava proprio nel farlo. Kodama, naturalmente, ne era consapevole e infatti si affrettò a chiedere altre informazioni al povero ragazzo incatenato. Certo, eliminare l'Orrore aveva la precedenza, ma non era nemmeno da sottovalutare la portata delle informazioni raccolte. Hotaro rispose a Kodama in fretta, sapendo che il tempo era poco:

No, nessun suggerimento. O, meglio, niente di risolutivo. Non devi dimenticare che Akira non è completamente malvagio, ma Kokuryu lo è. Dovresti poterti fidare, almeno parzialmente delle parole di Akira. E' cinico e calcolatore, ma adora le sfide. Se avesse semplicemente voluto il tuo corpo ti avrebbe completamente annientato e ora non saresti qui. Se ti ha spedito qui ha calcolato che avessi una possibilità di riuscita. Lui ragiona così, non ama vincere, ma annientare l'avversario è uno dei suoi passatempi. Devi cercare di discernere le sue parole e azioni da quelle di Kokuryu. Se ci riuscissi, avresti una possibilità di vittoria. Il tuo nemico sarà qui a momenti, ma non temere, se anche dovessi venire sconfitto...

Purtroppo, Hotaru non potè terminare di parlare. Dalle ombre dietro di lui comparve il nemico di Kodama. Un essere che alla luce delle torce era ancora più orribile di quanto chiunque si sarebbe potuto figurare negli incubi peggiori. Camminava all'indietro, con il busto inclinato parallelamente al suolo e i suoi due occhi rossi carichi di odio e crudele malizia non smettevano mai di osservare la propria preda. Ad ogni movimento la carne rattrappita emetteva scricchiolii inquietanti e osceni allo stesso tempo. L'Orrore si gettò su Hotaru e con un movimento convulso gli spezzò il collo, impedendogli di continuare la frase. Hotaru tremò un attimo, scosso dal dolore, per poi accasciarsi senza un lamento.

Orrore Dimenticato

tumblr_me2lykcljz1rp2zgi
HxH Forum GDR


Dati Anagrafici:
.: Nome: Orrore Dimenticato
.: Età: ?
.: Descrizione fisica:? ///


Dati Personali:


.: Forza: 160
.: Resistenza: 110
.: Destrezza: 100
.: Vita: 2300
.: Mente: 50
.: Mira: 50
.: Spirito: 60
.: Aura: 5000
.: Città Attuale: Shadow Isles
.: Mestiere: Orrore imprigionato
.: Storia: ?



Dati di Combattimento:
.: Hatsu:Manipolazione (30%)
.: Esperienza: ///
.: Livello: ///
.: Tecniche Personali: ?
.: Tecniche Nen: Endless Torture


Effetto: Orrore Dimenticato può impiantare un incubo nella mente del bersaglio, illudendolo circa dimensioni, aspetto e poteri di Orrore Dimenticato. Il processo è sia soggettivo che oggettivo. Ciò implica che il soggetto colpito è sia vittima che sorgente degli orrori che l'utilizzatore obbliga a vivere. In sostanza, Orrore Dimenticato sarà tanto più spaventoso e potente agli occhi del nemico in base ai ricordi e alle esperienze del bersaglio.

Costo: 250 Aura al turno.

Existence is torment

Effetto: Orrore Dimenticato inizia a tessere la sua malia, e il bersaglio non riesce a liberarsi dalla sensazione di star affrontando la persone che più lo spaventa, sia essa ancora viva o appartenente al mondo dei defunti. Naturalmente, Orrore Dimenticato non assume le fattezze di tale persona, ma proprio per la sua inesplicabilità il bersaglio fatica a rimanere lucido e razionale di fronte ad un orrore simile. Ciò provoca una diminuzione della Fase di Attacco del bersaglio del 35% e una perdita d'Aura del 10% totale a Turno. Inoltre, ogni attacco portato a segno da Orrore Dimenticato coincide con un aumento delle sue Statistiche del 20%.

Costo: 200 Aura al turno.

Execute

Orrore Dimenticato si getta contro l'avversario, e il tocco del suo corpo deforme terrorizza l'avversario, che non riesce a schivare il successivo attacco.
Orrore Dimenticato morde il nemico, infettandolo con il suo veleno. A causa di questo, subisce una perdità di Vita del 7/8/9 %, rispettivamente per il 1/2/3 Turno d'Effetto. In aggiunta, la Destrezza avversaria cala del 20%.

Costo: 500 Aura.

Endless misery

Orrore Dimenticato cerca lo sguardo del suo nemico, e lo danneggia dall'interno con il suo potere. L'avversario colpito non riuscirà per due Turni ad utilizzare il proprio Hatsu, che, se attivo, verrà annullato per la durata del potere.

Danno certo: Forza x 1.5
Costo: 500 Aura.
Non utilizzabile più di due volte a battaglia.

Costo: 700 Aura.

Paranoia

Orrore Dimenticato diventa tutt'uno con il suo potere e l'oscurità, e ottiene così facoltà di fondersi con le ombre e comparire in qualunque punto del terreno di confronto, al prezzo di 200 Aura. Inoltre, un attacco portato dopo tale mossa riceve un Bonus del 35%.

Costo: 400 Aura al turno.


You can't beat me, so join me!



L'essere aberrante si mosse velocemente, e rapidamente spense tutte le torce, facendo piombare Kodama in una nuova e più fitta oscurità. Nel buio, solo gli occhi rossi del mostro brillavano, fornendo indicazioni sulla sua posizione. La sala risuonava dei passi della creatura e degli scricchiolii delle sue ossa. Senza preavviso, l'Orrore si lanciò su Kodama colpendolo alle spalle, e cercò di morderlo alla spalla per infettarlo con il suo veleno. Nel frattempo, la malia della creatura iniziava a fare effetto sull'avversario che presto avrebbe creduto di scorgere nella mostruosa fisionomia dell'Orrore una persona a lui cara...

Fase di Attacco:

Uso del Ren al 30%
Attivazione di "Endless Torture"
Attivazione di "Existence is Torment"
Uso di "Execute"

Aura rimasta: 3975

Attacco: 280.


Perdi il 10% dell'Aura a turno.
La tua Fase di Attacco è ridotta del 35%.
Se vieni colpito subisci una perdità di Vita del 7/8/9 %, rispettivamente per il 1/2/3 Turno d'Effetto. In aggiunta, la Destrezza cala del 20%.
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 19/11/2013, 23:16




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.



Anche Hotaru affrettò il suo discorso.

-No, nessun suggerimento. O, meglio, niente di risolutivo. Non devi dimenticare che Akira non è completamente malvagio, ma Kokuryu lo è. Dovresti poterti fidare, almeno parzialmente delle parole di Akira. E' cinico e calcolatore, ma adora le sfide. Se avesse semplicemente voluto il tuo corpo ti avrebbe completamente annientato e ora non saresti qui.

L’Akira che aveva conosciuto alla Residenza era così. Amante delle sfide e spietato mediante il suo potere.

*Non vuol dire che Akira non stia aspettando che io diventi più forte mediante il suo aiuto. Non sarà per niente facile comunque rapportarsi con il più malvagio dei due… e soprattutto convincerlo.

-Se ti ha spedito qui ha calcolato che avessi una possibilità di riuscita. Lui ragiona così, non ama vincere, ma annientare l'avversario è uno dei suoi passatempi. Devi cercare di discernere le sue parole e azioni da quelle di Kokuryu.

*Vedere oltre… saper distinguere Akira da Kokuryu…

-Se ci riuscissi, avresti una possibilità di vittoria. Il tuo nemico sarà qui a momenti, ma non temere, se anche dovessi venire sconfitto...

Il ragazzo non fece in tempo a terminare la frase perché contemporaneamente un orribile essere era apparso alle sue spalle. Sbucato dall’oscurità, camminava all'indietro. Con il busto inclinato parallelamente al suolo gemeva in un orrido movimento in cui le membra si contorcevano. Occhi rossi tinti di odio che scrutavano. L’Orrore si era presentato, come se teletrasportato nella stanza.

*Come ha fatto ad arrivare qui?

L’unico pensiero che colse Kodama mentre il mostro spezzò il collo al ragazzino. Hotaru si accosciò silenziosamente prima che l’Asakura potesse in qualche modo intervenire o avvertire dell’imminente pericolo.
L’azione si svolse rapidissima e proprio mentre il volto di Hotaru ruotava, Kodama aveva già materializzato il suo artiglio e si stava ferendo alla zona volare dell’avambraccio sinistro. Con un balzo all’indietro aumentò le distanze e prima di toccare terra posizionò il braccio sinistro in alto e attivò Sacrificio. Il pugno si strinse aumentando il fluire del sangue dalla neo ferita. Un aumento che corrispose ad un potenziamento di tutto il suo fisico. La giusta mossa iniziale per affrontare un combattimento. Quando toccò terra anche la sua aura si sprigionò, proprio nel momento in cui il ragazzino si abbatté privo di vita.
Qualcosa in quella creatura sembrava essere sfumata. Kodama vedeva sempre di più, i suoi atroci contorni attenuarsi.
L'essere si spostò velocemente, andando a spegnere tutte le torce della stanza.

*Sono nei guai… se riesce a comparire dove vuole nell’oscurità mi trovo in svantaggio…

Decidendo di stare sulla difensiva, appena la stanza piombò nel buio, Kodama attivò una seconda tecnica del suo potere. Aumentando l’aura, instaurò una protezione Nen attorno al corpo caratterizzata dal fluire leggero di sangue, che lo avvolgeva. Manto Rosso Ombra era stata innescata.
Il ragazzo era in grado di vedere ancora dove l’Orrore si trovasse per via dei suoi occhi che brillavano. Nella stanza risuonavano i suoi rumori informi. Improvvisamente l’essere si lanciò su Kodama. Appena i rossi occhi si spostarono, il ragazzo attivò il Ren sicuro di una mossa da parte dell’avversario. Questi, lo attaccò alle spalle per poi morderlo. Il morso colpì la spalla destra prima che lui potesse schivarlo. Così concentrò una difesa. I denti penetrarono istantaneamente nelle carni ferendo e iniettando quello che doveva essere un veleno, fortunatamente superfluo grazie alla sua tecnica. I due attacchi furono però devastanti per il suo fisico. Utilizzatore di Nen. Con la coda dell’occhio vide che la mostruosa fisionomia sembrava aver lasciato il posto ad un capo invece molto umano, quasi familiare. Quando il ragazzo si spostò di scatto in avanti, sfuggendo alla presa, si allontanò con un balzo verso il lato sinistro della stanza e voltando il suo corpo per non perdere di vista gli occhi dell’Orrore.

Fase Difensiva:

1)Attivazione Patto di Sangue: a)Costo Aura = 150 (Aura= 950).

2)Attivazione Sacrificio: a)Potenziamento del 25% di Forza (= 25), Resistenza (= 25), Destrezza (= 25), Mente (= 18,75), Mira (= 12,5), Spirito (= 6,25), Aura (= 1187,5).
b)Diminuzione di Vita dovuta al dissanguamento del 5% (= 190).
c)Costo Aura = 250 (Aura= 937,5).

3)Attivazione Manto Rosso Ombra: a)Immunità da veleni, per cui vengono annullati gli effetti di Execute.
b)Costo Aura = 250 (Aura= 687,5).

4)Attivazione Ren al 20% (20 Punti Resistenza): a)Resistenza= 105.
b)Costo Aura= 75 (= 612,5).

5) Fase Difensiva: a)Danni subiti: 280 - 105 = 175.
b)Riduzione dei Danni subiti del 30% a causa di Manto Rosso Ombra (= 122,5).
c)Vita residua: 67,5.
d)1% di diminuzione Vita residua a causa di Sacrificio (= 66,825).
e)Perdita del 10% di Aura a causa di Existence is torment (= 551,25).


*Cosa?!

Mentre si allontanava dall’essere sentì il bisogno di chiudere le palpebre e vide un’immagine che lo scosse. Il suo sangue stava colando dai denti dell’Orrore ma l’Orrore stesso non aveva più la sua forma: un uomo sulla quarantina con una espressione severa. Capelli corti, un paio di occhiali scuri poggiati sul naso e un chiuso vestito dal collo alto con attaccato su un fianco uno strano contenitore. Brandiva, con una mano e dietro la schiena, una lunga spada. Tutto durò un secondo e quando Kodama riaprì gli occhi, vide che nulla era cambiato. Sempre due brillanti punti rossi nel buio, a poca distanza.

*Non può essere…

Morto circa un anno indietro, suo padre gli riversava addosso un profondo odio attraverso quegli occhi diabolici. Si appoggiò a terra sul ginocchio destro, spossato dai possenti attacchi ricevuti. Era troppo forte per lui.

*Non riuscirò mai a battere mio padre… ma cosa?!

Scosse la testa come per riprendersi.

*Non sto combattendo contro mio padre.

Quella creatura nella stanza tuttavia, gli trasmetteva angoscia e allo stesso tempo familiarità. In un secondo gli sembrò di sognare ad occhi aperti. Di nuovo la figura di suo padre: gli occhi come l’unica parte del corpo appartenente all’Orrore. Stavano piangendo sangue e scrutavano in ogni direzione. Contorcendosi in modo innaturale, quel volto lo fissava piegandosi in orribili scatti. Ogni minima vibrazione sembrava appartenere ai movimenti che Kodama aveva visto inizialmente nell’Orrore.
Il ragazzo venne prese in contropiede: credeva di aver chiuso definitivamente con le immagini del suo passato. Ma ora, quel luogo maledetto, lo stava mettendo sotto pressione. La sua espressione dura non mutò, ma il corpo parve impietrito.

*Non è possibile… deve… deve essere opera del suo potere… o c’è di mezzo qualcun altro che sta giocando con la mia mente… non è reale…

Si strofinò gli occhi come se non volesse più trovarsi in quell’oscurità.

*Non posso fuggire e il mio corpo non reggerà a lungo…ma …non ha importanza… chiunque tu sia…

Raccolse razionalità, odio e nello stesso momento aura. Sapeva che il suo contrattacco sarebbe stavo vano, ma l’odio misto di timore che provava a causa di quelle sensazioni, lo condusse all’assalto. Vincolo Oscuro: concentrò quindi il suo Nen nel braccio sinistro e il suo sangue, abbassando il braccio, nel pugno. Si scagliò caricando il suo diretto. Solo una manciata di attimi e, quando fu vicinissimo, gli parve di intravedere di nuovo nel buio i contorni della figura del padre, attorno a quegli inumani occhi. Quel padre che aveva rovinato la sua esistenza. Lo stesso padre che non ebbe mai il coraggio di affrontare.
Mirò al petto con le ultime forze che gli restavano.
In quell’istante gli tornò in mente il frammento della frase che Hotaru non ebbe modo di terminare.

Fase Offensiva:

1)Attivazione Vincolo Oscuro: A)Costo Aura = 300 (= 251,25).

2)Fase Offensiva: 25.
A)Fase Offensiva ridotta del 35% a causa di Existence is torment (= 16,25).


1)Orrore Dimenticato perde il 15% della Vita Residua diviso in 3 Turni.

 
Top
view post Posted on 21/11/2013, 18:24
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Orrore Dimenticato era riuscito a colpire il ragazzo senza particolari difficoltà. I denti della creatura penetrarono nella carne di Kodama, ma l'efficacia del suo potere difensivo impedì al veleno di entrare in circolo. Successivamente, il mostro si ritrasse, riguadagnando la distanza di sicurezza. Benché il suo corpo fosse deforme e la lunga prigionia ne avesse alterato la mente, non era affatto privo di intelligenza, e ora squadrava Kodama con maligna curiosità. Il mostro non poteva fare a meno di domandarsi perchè mai il suo padrone l'avesse mandato ad affrontare un nemico che sarebbe stato alla portata di un Orrore assai meno potente. Probabilmente, riflettè, voleva che Kodama vedesse il suo potere...era tutta dunque una mossa strategica di Akira? L'Orrore non conosceva la risposta, ma gli ordini del suo padrone erano per lui assoluti, e non poteva disubbidire. Per questo, quando Kodama attaccò in preda alla furia, si teletrasportò alle sue spalle attraverso Paranoia e con il braccio lo trapassò da parte a parte, uccidendolo sul colpo.

Utilizzo di "Paranoia" per schivare il colpo e teletrasportarsi alle spalle del nemico.

Statistiche aumentate del 20% per colpo precedente.
Fase Aumentata del 35%

Attacco: 260

(Procedo dando per scontato tu sia morto sul colpo, evitando un post inutile. Nel caso non sia così mandami pure un mp se credi di poter sconfiggere Orrore Dimenticato, nel qual caso edito)


Successivamente, fece come gli aveva detto il suo Padrone. Sigillò i sotterranei in modo tale che nessuno potesse entrarvi senza permesso e trascinò Kodama per una gamba sino al Salone principale, dove lo abbandonò. Orrore Dimenticato aveva completato la propria missione. Passando attraverso lo specchio, ritornò al nulla dove proveniva. Essendo tutti spiriti, nelle Shadow Isles nessuno poteva morire: Hotaru e Kodama si sarebbero svegliati presto, ma ora per il giovane sicario sarebbe stato impossibile tornare nuovamente nei Sotterranei per parlare con Hotaru. Quando si sarebbe svegliato, avrebbe sicuramente notato la scia di sangue e avrebbe intuito tutto, ma anche questo era nei piani di Akira. Aveva davvero lasciato che Hotaru lo mettesse al corrente di gran parte dei suoi segreti o aveva semplicemente voluto spaventarlo? Mentre lo spirito di Kodama veniva risanato dal Nen di Akira, il primo giorno era trascorso. Ora non rimaneva che avventurarsi all'esterno del Santuario del declino, alla ricerca di Kokuryu.

Vale quanto detto precedentemente:

CITAZIONE
esci fuori dal Santuario, che si trova in cima alla montagna più alta delle Isole. E' notte, ma la tenue luce dei fuochi fatua ti permette di scorgere vagamente la geografia della zona, e noti che in un isola poco distante sembra esserci una luce più calda...

Nel cielo, senti un ruggito terrificante e un ombra muoversi...segui il consiglio di Akira e attendi il giorno all'interno del Santuario oppure prosegui verso l'isola successiva, sfidando i pericoli delle Isole dell'Ombra? A te la scelta.
 
Web  Top
[Nessuno]
view post Posted on 21/11/2013, 22:06




Narrato, -Parlato, -Parlato da altri, *Pensato.


A pochi centimetri dal colpire quegli sconfortanti occhi, Kodama comprese definitivamente la sua fine. Prima che il suo umile attacco arrivasse a destinazione infatti, l’Orrore e la sua presenza tormentante erano spariti.

*E’ finita…

L’attacco andò a vuoto. Rassegnato, disattivò tutte le tecniche, e chiuse gli occhi. Presto dall’oscurità la sua fine sarebbe giunta, senza che lui potesse fare niente. Tutto nella sua mente scomparve.
Anche la rabbia, per l’ostacolante presenza di suo padre in quella stanza, svanì.
Alle sue spalle l’Orrore ricomparve e lo trapassò con il suo braccio.

Fase Difensiva:

1)Disattivazione Sacrificio: a)Depotenziamento del 25% di Forza (= 20), Resistenza (= 20), Destrezza (= 20), Mente (= 15), Mira (= 10), Spirito (= 5), Aura (= 188,4375).

1)Fase Difensiva: a) Danni subiti: 260 - 20 = 240.
b)Vita residua: -173,175.


Dolore dilaniante e poi un debole sussulto in avanti. Cadde senza vita a terra. Una pozza di sangue intorno a lui.

Un respiro profondo improvvisamente gli riempì la bocca costringendolo ad alzare il capo dalla posizione orizzontale. Aria nei polmoni. Disteso a terra, riprendeva conoscenza come dopo un lungo sonno. Quando riaprì gli occhi riconobbe subito il luogo dove si trovava: era disteso a terra nel salone principale del castello. Il Santuario del Declino, il suo punto di arrivo. Si alzò e si guardò intorno. Tutto era identico a prima tranne che per due cose: l’enorme specchio era intatto al suo posto e una scia di sangue correva a terra, dai suoi piedi in direzione della porta conducente ai sotterranei.
Si tastò il petto per la seconda volta alla ricerca di una ferita. Controllò anche il suo avambraccio e la spalla, ma niente. Le sue piene forze erano tornate.
Ripensò a quanto era successo nei sotterranei. Poi gli vennero in mente di nuovo le ultime parole di Hotaru.

*Il tuo nemico sarà qui a momenti, ma non temere, se anche dovessi venire sconfitto... se anche dovessi venire sconfitto… non moriresti…

Un’anima strappata dal regno dei vivi e confinata nel potere di Akira, non poteva perire.

*Non posso morire qui dentro… perché nella peggiore delle ipotesi sono già morto. Il mio corpo però rimane dormiente finché non mi risveglio, infatti devo essere stato trascinato.

Ripercorse la scia di sangue fino alla porta, sigillata ed inaccessibile. Poi scrutò lo specchio che aveva distrutto prima di scendere nei sotterranei. In perfette condizioni, rifletteva sinistramente il salone. Non un rumore intorno. Tuttavia il ragazzo fissava ad intervalli le zone d’ombra nella stanza, come se da un momento all’altro l’Orrore potesse sbucare improvvisamente.

*Sono stato sconfitto… ero nettamente inferiore… senza contare quelle strane sensazioni…

Strinse infastidito i pugni, rivolgendo uno sguardo accusatore alla porta sigillata.

*Che sia stato il suo potere o l’influenza del Santuario? Sono stato uno sciocco a lasciarmi influenzare, anche se in posizione di svantaggio. Forse non potevo nemmeno sottrarmi a quel potere. Manipolazione…

Fissò l’altra porta e poi di nuovo lo specchio. Poi si diresse al portone principale e lo aprì mentre attivava lo Zetsu. All’esterno notte, debolmente illuminata da una serie di fuochi fatui vicini e altri lontani. Il castello risiedeva su un’alta montagna per cui era possibile scorgere le altre isole in lontananza.

*Questa dovrebbe essere la mia seconda notte. E’ infatti probabile che il mio stato di incoscienza sia durato qualche ora. Quindi è già trascorso un giorno…

Un’isola poco distante presentava una luce più tenue. Si guardò di nuovo alle spalle.

*Akira mi ha suggerito di non muovermi di notte e, avendo avuto modo di vedere l’abilità di quell’Orrore è probabile che non abbia mentito. Ma è anche vero che rimanere nel Santuario comporta un pericolo non poco rilevante: se l’Orrore dovesse tornare, soccomberei di nuovo allo stato attuale. Ergo perderei molto probabilmente un altro giorno, e non me lo posso permettere.

Quella che era una prova di resistenza, si stava rivelando contemporaneamente una prova a tempo.

*Devo uscire entro cinque giorni, ma non so quanto tempo mi occorrerà per trovare Kokuryu.

Ripensò ad Hotaru.

*Di certo nemmeno lui è morto. Però ora mi è impossibile raggiungerlo. Akira non ha sigillato inizialmente la stanza per condurmi ad un bivio. In base alla mia scelta, avrei dovuto lasciarmi attanagliare dal dubbio dell’attendibilità dei segreti lasciati trapelare. La natura delle intenzioni di Akira rimangono un problema. Incontrare Kokuryu spero chiarirà alcuni dettagli.

Un ruggito terrificante squarciò il cielo. Una grande ombra parve attraversare quello spento panorama.

*Andiamo di male in peggio… non importa… ho già deciso.

Si chiuse la porte alle spalle.

*Non ho speranze contro la creatura che ho affrontato, quindi tanto vale rischiare proseguendo.

Dopo qualche metro constatò il monotono paesaggio di quelle isole: radi e secchi alberi comparivano di tanto in tanto su un terreno arido e spento. Una cupa e grigia atmosfera caricata di una nebbia a mezz’aria. Le fioche luci sparse contrassegnavano la desolazione.
Correva velocemente con le braccia tese all’indietro senza perdere di vista lo spazio intorno. Scendendo dall’alta montagna, si stava dirigendo verso l’isola successiva. La stessa che ospitava quell’insolita luce.

*Che sia una trappola o meno, sono sicuro che vi troverò qualcosa. Devo rintracciare Kokuryu, cercando di tenermi alla larga il più possibile dagli Orrori e dal Custode.

Sapeva che la situazione in cui si trovava, non gli avrebbe permesso di adottare la giusta cautela.

 
Top
view post Posted on 22/11/2013, 20:19
Avatar

Suocera della patria!

Group:
[HxHF]GDR Master
Posts:
7,675
Location:
Padova

Status:


Kodama aveva scelto per la seconda volta di ignorare l'ordine di Akira e di avventurarsi nelle Isole dell'Ombra di notte. Il ruggito del Custode non l'aveva atterrito né convinto a desistere, ma, anzi, armato di una rinnovata volontà dopo essere stato sconfitto dall'Orrore era diretto all'Isola dove credeva si potesse trovare Kokuryu. Per qualche tempo Kodama proseguì calmo, diretto alla spiaggia dell'isola del Santuario. Finalmente, quando la luna era ancora alta nel cielo, il ragazzo si era ritrovato al di fuori della boscaglia, di fronte al piccolo mare dell'arcipelago. L'acqua era salmastra, paludosa, e possedeva una strana e innaturale lucentezza che la faceva assomigliare ad uno specchio particolarmente cangiante. La superficie del mare era increspata di moto perenne, come se fosse mossa da un vento spettrale. Kodama poteva scegliere se attraversare l'acqua a nuoto oppure cercare una qualche imbarcazione...

A tua scelta, indifferente, comunque.


Nel frattempo, dalla cappa di nebbia che impediva di vedere bene il cielo scese finalmente il Custode. Era un gigantesco drago rosso, la cui apertura alare superava di gran lunga il doppio del suo corpo. Il corpo era allungato e di una tonalità di rosso vicina al cremisi, mentre il colore della membrana alare era più chiaro. Il mostro individuò immediatamente Kodama e come un falco si diresse contro di lui, ma senza attaccarlo. Invece, planò proprio davanti al ragazzo, fissandolo negli occhi a pochi metri di distanza, increspando ancora di più la superficie del mare con lo spostamento d'aria causato dalle ali. Da vicino, era impossibile non notare un dettaglio ancora più raccapricciante. La creatura aveva due volti in un unica testa: un drago bifronte. Cosa rappresentasse, era piuttosto semplice intuirlo. Rimasero immobili per circa un minuto. Poi il Custode, come soddisfatto della propria indagine, spiccò il volto diretto alla stessa isola che Kodama desiderava esplorare.

Trai pure le tue conclusioni nel prossimo post.


Kokuryu Zaoldyeck attese l'arrivo del Custode su una piccola altura, un sorriso sornione sul volto. Come per Akira stesso, anche lui desiderava divertirsi con l'inatteso ospite e pregustava il momento del confronto. Quanto delle sue intenzioni Kodama era davvero riuscito a comprendere? Con questo e simili pensieri per la mente, quasi non si accorse che dal cielo il Custode era giunto da lui, come ordinato. Kokuryu osservò disinteressato l'atterraggio della creatura, senza abbandonare il sorriso irritante che aveva stampato sul volto. Il sorriso del vincitore.

Dimmi tutto...

Nel tuo prossimo post fermati quando giungi in prossimità dell'altra spiaggia ma ancora non sei giunto a destinazione.
 
Web  Top
41 replies since 15/11/2013, 19:55   542 views
  Share