parlato - pensato - altri
Dopo aver imparato l’uso del Nen, Jack si allontanò per circa tre settimane dalla città di Zapan, per trovare una possibile risposta su che tipo di potere avrebbe potuto crearsi, rifugiandosi nella completa solitudine di una vecchia casa sul lago di proprietà di uno dei parenti dei suoi genitori addottivi.
Essendo del potenziamento, aveva pensato che lo stare in un luogo completamente privo di qualsivoglia diavoleria moderna avrebbe aiutato molto nello scoprire la sua indole, ma invece si ritrovò completamente annoiato dalla monotonia del luogo. La cosa più emozionante che li era capitata era quando un piccolo animale selvatico era entrata in casa dalla finestra aperta.
Al suo ritorno Jack vide numerose truppe militari che delimitavano il perimetro della città, bloccando il traffico in uscita.
Jack provò a superare i controlli come se neanche ci fossero, ma venne prontamente fermato da un soldato che gli si parò davanti domandandoli dove stesse pensando di andare.
< A casa ovviamente. Abito qui io. >< Mi dispiace ma la zona e sotto sorveglianza. Nessuno può entrare o uscire dalla città in questo momento. >< E perché se è lecito saperlo? >Domandò il ragazzo mostrando la sua tessera di licenza, nella speranza che nel vederla il soldato parlasse apertamente senza problemi.
< La città è stata colpita da un insolito virus. Negli ultimi due giorni sono morte circa 30 persone tra adulti e bambini, mentre gran parte della popolazione è ricoverata negli ospedali sotto stretta sorveglianza. >< Avete una lista coi nomi delle persone decedute? Vorrei vedere se tra le vittime c’è qualcuno che conosco. >< Certamente. Aspetti qui un secondo. Vado a prenderla >.Jack fu lasciato solo senza guardia, la quale si allontanò come aveva detto sparendo dietro una tenda.
<deve aver creduto che essendo io un hunter non mi sarei allontanato, invece di certo un hunter serio avrebbe come minimo chiesto di seguirlo, così da ricevere magari informazioni più dettagliate da uno che di certo sa più cose.
Invece non mi frega niente di quella lista. Voglio solo andare a casa a vedere se stanno tutti bene.>Per evitare che altri scocciatori lo fermassero, Jack si mosse furtivamente nascondendosi dietro cose molto ingombranti quando poteva, e camminando in mezzo a gruppi numerosi utilizzando lo Zetsu per non farsi beccare da quelli intorno a lui.
Una volta arrivato presso la linea di perimetro, anche muovendosi con lo zetsu le possibilità di essere visti da quelli che controllavano assiduamente che nessuno lo varcasse erano alte, così il ragazzo decise di tornare indietro e cercare la tenda degli scienziati, per rubare una di quelle loro strane tute ermetiche.
Se anche in quel modo lo avrebbero fermato, la sua tessera di licenza avrebbe parlato per lui. Con l’aggiunta di una balla come <sono un hunter ricercatore> o <sono stato mandato dall’associazione per….> o cose del genere insomma.
Fortunatamente nessuno disse niente nel vedere uno con la tuta protettiva, il che però incuriosì il ragazzo.
< Probabilmente sono in molti a fare dentro fuori per effettuare dei test, e dato lo stato di allarme non vogliono far perdere troppo tempo ai ricercatori.
O almeno spero sia così. >Mentre cercava di arrivare il più in fretta possibile a casa, Jack vide che su numerosi palazzi vi erano stati tracciati dei segni con delle bombolette, ma ne ignorava ancora il significato.
Ogni segno era composto da una grossa X con nei vari riquadri dei numeri, e il novello hunter non poté fare a meno di chiedersi che cosa significassero, ma una volta giunto in prossimità della via di casa si fece un idea.
In alcune delle case dei vicini che conosceva bene, notò che i numeri scritti sul muro corrispondevano al numero di persone che vi abitavano.
< Se ho ragione, il riquadro in alto sono gli adulti, quello a destra i bambini, mentre a sinistra probabilmente si mettono gli animali.
Il problema e quello sotto che non capisco cosa possa indicare. >Tra un pensiero e un altro, e un controllo ai segni nelle case dei vicini, Jack si avvicinò sempre di più verso la casa dei suoi genitori, covando dentro di se un incredibile paura.
< Spero stiano tutti bene, spero stiano tutti bene >Superata la soglia della siepe del giardino, Jack vide che sulla sua casa era stato scritto un 2 sul riquadro in alto.
La vista di quel numero lo fece correre immediatamente dentro alla casa in lacrime, urlando a squarciagola mamma e papà, non ottenendo alcuna risposta.
D’un tratto il suo sguardo si fermò sulla porta della camera della sua sorellina.
Non sapendo se anche lei avesse subito la stessa sorte dei genitori, Jack ebbe paura a provare ad guardare sul muro se era stata contata anche la sorella nei decessi, ma doveva farlo. Doveva sapere se anche la sua sorellina era stata colpita da quel’epidemia o se invece si fosse salvata.
Così con solo il coraggio di sapere a farlo muovere, Jack uscì dalla casa, e girandosi verso sinistra controllò il segno dei militari.
Il numero che secondo il suo ragionamento doveva riguardare i bambini non c’era, e ciò stava a significare che sua sorella era ancora viva, ma subito dopo un altro numero attirò l’attenzione dell’hunter. Un 1 scritto nel riquadro in basso.
< Merda! Stai a vedere che quello indica o un possibile contagio o un superstite.
E molto probabilmente quello sinistro non indica neanche gli animali. Infondo a chi frega veramente qualcosa di loro?
Dannazione. Devo trovare immediatamente uno di quei posti dove radunano tutti i contagiati e i sopravvissuti.
Voglio trovare Monica, anche a costo di mettermi contro tutti i soldati nei dintorni e non. >